Quanto sia stato profondo il legame tra Luigi Veronelli e la Franciacorta, lo ricorda anche una notizia del 2019.
“Come Luigi Veronelli ha sostenuto in quasi mezzo secolo di attività giornalistica, l’assaggio meditato dei cibi e dei vini e l’approfondimento della cultura sono vere e proprie “chiavi” in grado di restituire in modo autentico l’identità di un territorio, contribuendo alla sua promozione e al suo benessere. Sulla base di questa analisi condivisa e sentita nasce la partnership tra il Consorzio Franciacorta, il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. Seminario Veronelli e Fondazione Giorgio Cini, promotori di questo centro di alta formazione gastronomica sostenuto da Banca Generali Private, stringono un’alleanza con due tra i consorzi di maggior prestigio nel panorama vitivinicolo italiano. Due organizzazioni che, oltre a tutelare e a promuovere le rispettive denominazioni, si identificano con territori e comunità di grande rilevanza storica, culturale e produttiva.”
Maurizio Zanella, Fondatore e Presidente di Ca' del Bosco, ricorda dalle pagine di un quotidiano nazionale che senza Luigi Veronelli “...adesso non saremmo qui a parlare. Ho avuto la fortuna di essere preso sotto la sua ala quando ero all’inizio del mio percorso e, per 20 anni, mi ha aiutato a crescere e a pensare in grande. Lui ha insegnato a tutti che prima c’è la vigna, il lavoro degli agricoltori, e poi c’è l’enologo".
"L’intolleranza verso la mediocrità che soltanto un laureato in Filosofia, anarchico, come Veronelli poteva avere. Con lui si andava da Remi Krug, da Pinchiorri o dal barone Rothschild come nei centri sociali. Era un ribelle illuminato. Ha fatto una battaglia a favore dell’agricoltura ottenendo grandi risultati. Dialogava con Mario Soldati come con Ave Ninchi, con la stessa capacità di persuasione comunicativa. È stato un potente acceleratore del cambiamento. Sosteneva che il miglior vino industriale è peggiore del peggior vino contadino. Era una provocazione, sapeva benissimo che non era vero, ma era un mantra che è servito a dar valore a chi lavora nelle campagne".
"Dobbiamo avere pazienza. Abbiamo fatto tanto negli ultimi 60 anni, ma dobbiamo avere coscienza che siamo ancora giovani. E dobbiamo essere convinti che va ricercata la qualità assoluta, senza compromessi. La lezione di Veronelli è sempre valida".
Oggi i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno voluto dedicare al Maestro una rassegna informativa, VERONELLIANA. Un percorso di ricordo e riscoperta di Luigi Veronelli, a cura di Bruno Sganga, giornalista ed enogastronomo, conduttore televisivo, già coordinatore delle iniziative editoriali del Maestro.
"Chiariamo subito – commenta Bruno Sganga - : siamo tutti debitori a Luigi Veronelli figura leggendaria ed uomo autentico. Lo siamo all’enogastronomo antesignano e moderno insieme, al giornalista polemico, al fine scrittore, all’editore coraggioso, al precursore conduttore televisivo del settore, oltre che al filosofo ed anarchico sui generis. Ho vissuto quasi quindici anni a fianco dell’uomo Veronelli nel pieno degli anni più entusiasmanti, quelli della sua “L’Etichetta” e delle sue millanta Guide, in un ruolo che mi consentiva, soprattutto per la sua amicizia e fiducia, d’intervenire e conoscere ogni minimo particolare della sua vita professionale ed umana."
Così , in punta dei piedi, è stato possibile ritornare alla Franciacorta, grazie alla sensibilità di Dante Paolo Nosella, che nel profondo Nordest, ha dedicato ai vini di una grande Azienda, Mirabella, due appuntamenti 'storici'.
“Il primo – osserva Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa- ha messo insieme i direttori di cinque testate giornalistiche presso lo storico borgo di Valvasone, 'Alla Torre', ristorantino con enoteca'.
Valvasone e Rodengo Saiano (sede di Mirabella), sono due borghi baciati dalla Storia. Valvasone Arzene è un borgo medievale, vicino al quale inizia la Strada delle Abbazie ; a Rodengo Saiano la Abbazia Benedettina Olivetana di San Nicola, è inserita nell'Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa sui siti cluniacensi.
A Milano, presso la sede del Parlamento Europeo, alla presentazione nazionale del progetto 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo, Francesca Facchetti, giornalista e ufficio stampa di Mirabella, ha raccontato con passione e competenza la storia dell'azienda.
Storia che ritroviamo nelle parole di Alberto Schiavi, contitolare e direttore commerciale: “Mirabella nasce nel 1979 dall’idea di un gruppo di professionisti bresciani appassionati di viticoltura ed enologia; è stata tra le prime realtà di Franciacorta a credere nella tipicità del proprio territorio e nella potenzialità di un marchio, il “Franciacorta”, che sempre di più si sta consolidando come simbolo del made in Italy nel mondo.
Nel 1979 fu Teresio Schiavi, lungimirante enologo, insieme all’amico Giacomo Cavalli, a posare la “prima pietra” delle Cantine Mirabella e poi a seguire ieri come oggi la produzione affiancato dal collega Bracchi e dai figli Alessandro e Alberto. Mirabella è il primo vigneto piantato dall’Azienda che diede la sua prima produzione nel 1981. Situato sulle colline di Paderno Franciacorta
Mirabella conta 45 ettari di vigneto tutti iscritti all’albo della DOCG Franciacorta e gestiti in Biologico, distribuiti nella zona centro orientale di Franciacorta nei comuni di Paderno Franciacorta, Passirano, Bornato e Provaglio d’Iseo, che posano su terreni morenici di medio impasto freschi e asciutti.
Nel corso degli anni Mirabella ha sempre dedicato grande attenzione e risorse alla tutela, sostenibilità e valorizzazione del territorio e del Franciacorta, a partire dalla gestione biologica dei vigneti, per passare dal 2012 all’utilizzo di 100% di energia da fonti rinnovabili (certificazione COFER 2012/06/1403281) e finire con la quasi eliminazione in tutti i prodotti di allergeni e conservanti, culminata con la nascita del primo Franciacorta senza allergeni e solfiti aggiunti, mentre quelli prodotti naturalmente sono mantenuti ben sotto il livello consentito , nel totale rispetto della natura e del consumatore.