mercoledì 20 luglio 2022

Borghi d'Europa a Roma ad Abitudini e Follie : dalla pinsa con i salumi equini di Giovanni Coppiello ai vini di Villa Simone

 

 





Borghi d'Europa ha organizzato la presentazione dei programmi 2023 del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), a Roma, presso il Ristorante Pinseria Abitudini e Follie.

 

Il ristorante si trova in zona Piazza Bologna/Policlinico, ed è un locale moderno, poliedrico ed accogliente, dove mangiare e bere bene in ogni momento della giornata.

“Siamo un tipico locale storico che io e Gianluca abbiamo aggiornato in chiave moderna, mantenendo però la cucina tipica romana – ci dice Francesca, una dei due titolari -, facendone un originale coffee bar, un luogo piacevole per pause dessert con un bell’open pace per un aperitivo o una degustazione di vini. Nel locale un piatto di cui non possiamo non parlare è la “Cacio e Pepe” rivisitata con gamberi rosa e lime,, ma è molto popolare anche la Pinsa con un impasto di 3 farine: soia frumentò e riso, con una lievitazione di più di 48 ore, farcita anche qui con piatti tipici romani. Abbiamo anche una proposta di Street Food chiamata “Saccoccia romana.”

 

In questo contesto si è tenuta la conferenza stampa , con l'intervento della redazione nazionale di Borghi d'Europa Magazine. Francesca e Gianluca hanno proposto alcuni piatti, partendo rigorosamente dalla Pinsa.

 

“Abbiamo apprezzato particolarmente- osservano Francesca e Gianluca-, gli sfilacci e la bresaola equina del Salumificio Coppiello, che ha una lunga storia fatta di passione e ragione. Passione per il proprio lavoro e passione nel selezionare i tagli migliori di carne equina di prima scelta, sia di puledro che di cavallo adulto.”

 

“La nostra Bresaola- racconta Barbara Coppiello-, è prodotta con carne equina magra di prima scelta e lavorata con tutta l’attenzione e la sapienza di chi sa unire tradizione e nuove tecnologie di produzione. Tagli selezionati di cavallo che dopo la lavorazione sostano per circa un mese nelle efficienti stagionature dell’azienda. È così che viene assicurata una carne che merita il titolo di “eccellente” e solo dopo aver “dormito” per un mese le bresaole diventano un piacere per il palato.”

 

Gli sfilacci di carne di cavallo rappresentano “la punta di diamante” della produzione di Giovanni Coppiello. Con arte e passione ha saputo unire un’antica ricetta del proprio paese con la conoscenza delle nuove tecnologie di preparazione. Per far scoprire così un piatto unico dai pregi infiniti: ottimo antipasto, o anche intingolo per condire paste bucate, oppure un prelibato secondo.

 

La degustazione ha poi valorizzato i piatti di Abitudini e Follie : dalla cacio e pepe, alla gricia, sino a terminare con una selezione di dolci deliziosi.

 

Ospiti di rango dell'incontro i vini dell'azienda agricola Villa Simone , intervenuta con 

la responsabile commerciale Fulvia Stebellini e la responsabile della comunicazione Sara Costantini.

Nei primi anni ‘80 Piero Costantini acquista nel comune di Monteporzio Catone, nel cuore della tradizione viticola del Frascati le vigne che furono del Cardinal Pallotta con l’intento di produrre un vino di alto prestigio capace di tener testa alle più grandi qualità enoiche del nord. La strada intrapresa era lunga e difficile minata dalla tentazione di un mercato facile ma di sicuro insuccesso, Il Frascati spadroneggiava nei mercati internazionali solo grazie al suo nome

 

 

“La prima cosa- commenta Fulvia Stebellini-, fu di reimpiantare nuovi vigneti inserendo le varietà minori come la Malvasia del Lazio, a scapito di quelle più produttive (Malvasia di Candia e Trebbiano) ma di qualità nettamente inferiori, coltivandole a controspalliera con sistemi di potatura corta (guyot e cordone speronato) in modo da ridurne drasticamente la produttività. In un secondo tempo fu modernizzato tutto il ciclo di vinificazione dando ampio spazio alla tecnologia del freddo.”

 

Alessio Dalla Barba, giornalista e sommelier AIS, responsabile nazionale della comunicazione di Borghi d'Europa , ha realizzato le interviste e degustato i vini.

“Ad oggi – osserva Dalla Barba-,l’azienda è di proprietà di Lorenzo Costantini, rinomato enologo e appassionato dei vini laziali. Lorenzo crede nel Frascati e nelle sue grandissime potenzialità; ritiene che il terreno del Vulcano Laziale, renda unici i vini prodotti in questa zona e che il clima favorisca la perfetta maturazione delle uve; la vocazionalità pedoclimatica trova la sua massima espressione nella coltivazione della varietà autoctona per eccellenza: la Malvasia del Lazio, detta anche Malvasia Puntinata.”

Per il futuro l’intento è di arrivare a produrre un Frascati con l’80% di Malvasia del Lazio per dar vita ad un vino unico e tipico del territorio.

L’azienda Villa Simone, inoltre, si impegna nel rispetto dell’ambiente, riducendo al minimo i consumi di acqua e di energia e l’utilizzo degli antiparassitari grazie all’ausilio di attrezzature e tecnologie avanzate.

Tre sono state le le etichette degustate ad Abitudini e Follie: per primo il Frascati Superiore Docg “Villa dei Preti”, dal colore giallo paglierino poco intenso , al naso fruttato e floreale e al palato fresco e sapido, con un ottimo equilibrio.

Poi, la Malvasia del Lazio Igp (considerata la migliore varietà presente nella zona), anch’essa con un naso fruttato e floreale, ma dotata di struttura e complessità al palato, con un bel finale ammandorlato.

Infine, è stato provato anche il rosso “Ferro e Seta” Lazio Igp: un vino molto austero ed elegante, con un naso intenso, visto il mix di sentori speziati e balsamici e le note di frutta rossa, mentre al palato si è rivelato potente e morbido, con una grande armonia.

 

I vini di Villa Simone sono stati inseriti nel viaggio del gusto del Percorso Internazionale Eurovinum,il Paesaggio della Vite e del Vino.

 

L'incontro di informazione si conclude con un annuncio : Abitudini e Follie ospiterà, dopo le vendemmie,  l'incontro dei direttori di testate giornalistiche impegnati negli itinerari internazionali di Borghi d'Europa.

Così va bene !

 

venerdì 8 luglio 2022

La Via dei Norcini : la Puglia del Salumificio Cervellera e il Veneto del Salumificio Spader, nella pancetta arrotolata

 


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sabato 2 luglio 2022

La Via dei Norcini : la Puglia del Salumificio Cervellera e il Veneto del Salumificio Spader


La Via dei Norcini è lo speciale itinerario che Borghi d’Europa realizza per raccontare

le storie dei maestri salumai, dalla Croazia alla Calabria.

“In questo viaggio del gusto – commenta Renzo Lupatin. Presidente dell’Associazione-,ci ha sempre accompagnato Emanuele Spader, nume tutelare del Salumificio Spader di Mosnigo

(Treviso), che ci ha raccontato la storia e le caratteristiche delle eccellenze degli altri Paesi

europei”.

Così, in Puglia, la scelta è stata quella di dar voce al capocollo di Martina Franca, segnatamente

ai prodotti del Salumificio Cervellera.

“Conosciuto e apprezzato sin dal XVIII secolo in tutto il Regno di Napoli il capocollo è il salume più rappresentativo dell’antica arte norcina martinese. Prodotto artigianalmente con materie prime di qualità in un territorio fresco e ventilato, ricco di boschi di querce e profumata macchia mediterranea. Grazie al suo profumo intenso e il sapore delicato è uno dei salumi più apprezzati al mondo.Stagionatura: da 130 gg a 180 gg “

“Carne suina allo stato brado dei nostri boschi e allevamenti – raccointa Giuseppe Cervellera-. Il pezzo è la parte del collo superiore del maiale.

Come abbinarlo: Pane di Altamura con burrata di Andria e Capocollo

Alla vista è un Capocollo Intenso e fumè dalla fetta precisina di medio pezzatura, con grasso bianco e magro rosso scuro poco marezzato.Al naso esprime le noti dolci e pulite dalla concia e del vin cotto e soprattutto sentori di legno e fumo, intensi ma non invasivi. Sensazioni che tornano in bocca e si uniscono a buon pepe, carne stagionata e a una sapidità equilibrata. La struttura è tenace ma succosa e scioglievole. “

Nella degustazione che Borghi d’Europa ha dedicato all’incontro fra Puglia e Veneto, Emanuele Spader ha proposto un classico della propria produzione : il prosciutto cotto alla fiamma.

Il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, è un prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d’Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”